GLI AUTORI DI VITULIVARIA: Rita Granetti – “Fogli di cera- Poesie tutte d’un fiato” – Menzione d’onore – Finalista


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                                                                    “Gli Autori di Vitulivaria”

RITA GRANETTI Rivergaro (PC)
“Fogli di cera- Poesie tutte d’un fiato”
(Leonida Edizioni, 2020)

Menzione d’onore –  Finalista

9788833740867_0_0_626_75Dalla prefazione di Verdiana Maggiorelli: “La sua è una poesia che attinge al quotidiano, agli affetti familiari, alle stagioni, alle amicizie, alle gioie e dolori in cui ogni lettore può facilmente specchiarsi, ma è anche una poesia che sa piangere per gli ultimi e indignarsi per l’indifferenza dei contemporanei. Una poesia che sa dire: “Potessero i miei occhi immaginare l’oltre” . […]

PAROLE
Il brecciato del cortile canta
al passaggio delle ruote,
riconosco chi arriva
dal suono della canzone.
I miei figli non la conoscono
perché ho dimenticato di raccontare
o forse non hanno ascoltato quando l’ho fatto.
Si perdono facilmente le parole
nel marasma dell’abitudine.
Dopo aver scrollato la polvere dai vestiti
ricerchiamo il silenzio
affidiamo l’eloquenza ai soli sguardi
o alla quotidianità dei gesti.
Non me ne farò una colpa

FOGLI DI CERA
Ho scritto sopra fogli di cera perle di saggezza:
le esperienze vissute
l’equilibrio raggiunto dopo essermi guardata dentro
il buon senso nell’affrontare nuove avventure
l’oculatezza per il denaro guadagnato book-2304389_960_720
ponderatezza
avvedutezza
sapienza acquisita
attenzione ai giudizi
buon criterio di valutazione
assennatezza
discernimento
prudenza assoluta, sempre.
Ho riunito le pagine in un volume ben rilegato
l’ho riposto sullo scaffale vicino alla stufa, che ora è spenta.
Aspetterò l’inverno, prima di donarlo ai mie figli.
Rita Granetti

Commento critico: Poesia come dialogo con un interlocutore che ascolta e condivide il quotidiano,  rispecchiando la vita di ogni giorno nella semplicità delle piccole cose. Si nota un’originalità nel cogliere la simbiosi tra scrittura e paesaggio descritto,  adottando una colloquialità di gozzaniana memoria.

Questo articolo è stato pubblicato in GLI AUTORI DI VITULIVARIA il da .

Informazioni su premio letterario vitulivaria - memorial Gerardo Teni

La poesia è in noi.. Una dimostrazione di questo è il Premio “Vitulivaria”, dedicato alla memoria di mio padre Gerardo e al suo amore per la terra natìa. Il Premio “Vitulivaria” è un concorso letterario che lentamente si sta consolidando e sta conquistando un respiro nazionale tale da determinare un sempre maggior numero di partecipanti. Il Premio deve il suo nome agli elementi che caratterizzano il tacco salentino, decisamente sui generis sia per le caratteristiche morfologiche che per quelle antropologiche. Accarezzata dal vento e impreziosita da ulivi secolari, generosa e nello stesso tempo amara per essere stata a lungo sottoposta ad attacchi di popoli diversi, operosa ma anche impoverita da emigrazioni massicce verso un lavoro “garantito e sicuro”, la terra salentina ha vissuto una sua storia, parallelamente alla storia dell’Italia, ma sicuramente non ha perso la propria dignità e onestà, elementi distintivi della gente che vive in questo luogo, inebriata di vita, desiderosa di pace e, nello stesso tempo, inquieta come il vento che spira sui due mari. Terra con una connotazione privilegiata resta il Salento, un territorio di frontiera e di transito, crocevia di Oriente ed Europa, luogo di traffici culturali e commerci ma anche luogo essenzialmente poetico, di silenzio, di luce, di malinconia, di memoria, di “vigne di uve nere” e di “ulivi nel vento”, di torri, di chiese e di ninfee. Un Salento che si racconta con gli occhi, che parla di sé e del suo passato; che non è una città ma una costellazione di piccoli mondi pullulanti di vita e di storia, che dopo secoli di oblio e di silenzio escono dal loro torpore. La decisione di intitolare il Premio alla memoria di Gerardo Teni scaturisce da una duplice motivazione: il suo sentirsi "radicato" nel territorio salentino, al pari degli alberi d'ulivo che hanno secolari radici di tradizione ancestrale e la sua passione per la scrittura. Mio padre spesso mi raccontava del suo passato, dell'infanzia vissuta nel periodo della seconda grande guerra e mi ripeteva che gli sarebbe tanto piaciuto che io scrivessi un racconto sulla sua vita, sui mille avvenimenti interni ed esterni ad un'esistenza trascorsa tra momenti di dolore collettivo e individuale. Non ho ancora trasferito in pagine di storia la sua vita e la vita di tanti uomini che hanno vissuto momenti drammatici, ma almeno saprò ricordarlo nelle storie e nei versi di tanti valorosi amici di penna che vorranno portare avanti il premio "Vitulivaria".

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