Ancora una manciata di ore e anche questa edizione del Premio chiuderà le sue porte per aprire una nuova fase che vedrà coinvolta la commissione giudicatrice, i cui componenti saranno presentati a breve su queste pagine. I risultati della valutazione delle opere saranno resi noti nel mese di marzo, così da consentire ai tanti autori di organizzarsi per essere presenti alla cerimonia di premiazione prevista per il 2 giugno 2023. Il comitato organizzatore, cui va il mio personale ringraziamento per la precisa e puntuale ottemperanza di tutti gli adempimenti di ricezione e smistamento, mi ha comunicato che la partecipazione alla settima edizione è stata assai lusinghiera con un numero elevato di opere provenienti da tutta Italia. Tutto ciò mi rende particolarmente emozionata e gratificata, perché ormai mi accorgo di essere sempre più coinvolta, quasi per un empatico riflesso di immedesimazione, nell’ansia e nella trepida esaltazione dell’avventura poetica della partecipazione di poeti e scrittori che apprezzano il nostro Premio e lo onorano. Mi rendo conto di quanto sia importante mettersi in gioco, rivelare i propri moti dell’animo (come soleva dire il nostro amato Leopardi), affidare il proprio mondo interiore agli altri, alla schiera di spettatori che, in vari ruoli, saranno coinvolti nel cammino intrapreso dalla propria poesia all’interno di un concorso. Tuttavia, a distanza di undici anni dalla nascita del Premio, resto ancora affascinata dalla risposta generosa di tanti poeti e narratori che hanno inviato e continuano ad inviare i loro componimenti, fiduciosi del clima di assoluta serietà e ineccepibile rigore che caratterizza il nostro concorso ed ancor più sono entusiasmata per la presenza dei giovani che hanno inviato i loro testi, innestandosi in un processo di disvelamento di emozioni, sensazioni e paure, che a fatica riescono a manifestare, o anche a lasciar intravedere, nella vita quotidiana, vuoi per timidezza, per un pudore tacitamente consolidato o per insicurezze di fondo. La poesia è coinvolgente e le parole, quando sgorgano dalle intime corde dell’animo, dischiudono un mondo interiore ricco di meraviglie, di forza vitale e di passioni. Per questo, a mio parere, val la pena di impegnarsi per proporre occasioni affinché tutti possano scrivere e condividere con gli altri ciò che rende vivi e umani, rivelando le emozioni della vita. La scrittura ha un potere catartico e dà l’opportunità di mostrare agli altri quello che prima rimaneva sommerso nell’anima, regalando oltretutto anche il diritto di sognare. Ben comprendo allora la sete di poesia dei tanti autori, la forza di scendere in campo, correndo dietro ad una penna che scorre su una pagina bianca che si popola di sogni e si colora di vita! Grazie di cuore a tutti i partecipanti…
Maria Rosaria Teni