Anime perse nel vento di Giuseppe Milella


Premio Vitulivaria 2017 – IV edizione

Anime perse nel vento

Giuseppe Milella

III Premio Sezione a TEMA LIBERO

 

Tra cielo e terra, il silenzio della morte
ancora una volta toglie i colori, torna di notte
dentro infinite nubi di polvere
spazzando ombre e stralci di vita.

L’orologio della torre
ferma il tempo, che parla
di case abbandonate al silenzio
e di nuda tragicità.

Il calpestio vive
su un suolo sgretolato
di mattoni e di cemento,
in grigio scuro disperso in un momento.

Immagini sospese
oscillano nel vuoto,
travi cadono dal cielo.

Destini incrociati e segnati ,
l’uno, ostacola occhi e cuore,
la morte,

l’altro, lascia con battiti e respiri,
lacrime e dolore,
in un istante sogni infranti,

e il fiato che soffoca,
nell’orecchio solo il suono stridente delle sirene
ed il ricordo di un boato assordante.

Terra che risucchia nel nulla
mentre precipita il sole
con i lamenti dell’anima.

Resta la memoria di cocci
e i ricordi del passato
e frammenti  di futuro.

Ma per tutte quelle anime,
in quel boato, perse nel vento,
in chi sopravvive la speranza è una forza,
da custodire nell’animo,
per ricostruire la vita
nel profondo del cuore.

La tragica attualità costituisce il nucleo portante del brano. Belle, suggestive le immagini poetiche che esprimono metaforicamente il ritmo della sconvolgente e disastrosa quotidianità. 

ph Eleonora Mello