Ti interrogo tempo ti chiedo della tua rincorsa
che mi trascina lungo strade impervie sassose
irte di rovi sebbene di tramonti rosse e d’albe brumose.
Mi rispondi sfuggente coi tuoi modi elusivi
Che proprio dei miei pensieri ti colori
e dei miei palpiti vivi
che soffi e t’ agiti con i miei ardori
e gioisci d’ ogni mia allegria
che sosti nello spazio della mente mia
quando si placa quieta
e mi riversi come da uno specchio ricordi e sogni
che solo a me son meta .
Mi dici “Osservati allora”
“sostieni e innalza la tua vita
come coppa nel cristallo scolpita
colmandola di gioia
fa’ che splenda in bellezza
allontana la noia
abitami riempiendo ogni anfratto
dipingi il sole in ogni spazio mio
e questo sia il nostro contratto
Saprò darti il meglio di me e così sia.”
E afferrar ti voglio mentre fuggi via
per un capo trattenerti come filo d’argento
scoprire il cuore della tua magia
per aprirmi all’Essenza infinita
Tu istante eterno sorso d’immortalità
Tu Fonte stessa della Vita.
Bruna Caroli
Finalista Sezione B
X classificato
In versi liberi dal ritmo disteso e discorsivo, l’autrice, attraverso una felice personificazione del tempo, in una sorta di dialogo immaginario, ci induce in ultima analisi a una riflessione sul significato del suo trascorrere. È quasi una “rincorsa” che ci trascina “lungo strade impervie e sassose”. L’uomo domanda al tempo – ma è un soliloquio della nostra anima – il senso di questo vorticoso correre quasi a perdifiato; ma il tempo, che altro non è che lo specchio di noi stessi, del nostro passato e dei nostri ricordi e di come ci rapportiamo alla realtà e alla vita, ci risponde che si colora dei nostri pensieri, vive dei nostri palpiti e sosta nello spazio della mente quando questa si placa, allorquando ritroviamo noi stessi, lontano dal rumore della vita. Il tempo pare spronarci a godere della bellezza di ogni momento, ci sollecita a riempire di sole ogni angolo, spazio e anfratto della nostra anima che diviene quindi eco del tempo, “istante eterno” e “sorso di immortalità”.[M.R.Teni]