Entro i punta di piedi,
odore di chiuso
aleggia nell’ aria
dove tutto è in penombra,
immobile là,
come è stato lasciato.
Su una sedia indumenti,
un bicchiere già usato,
una brocca con l’ acqua,
un cappello sgualcito.
Degli occhiali, un pigiama,
un biglietto, un appunto,
messo su un calendario
che nessuno ha voltato…
…Tutto è fermo ad un giorno
che il dolore ha datato.
Da una camera all’ altra
Il silenzio che parla,
osservata mi sento
da quei volti in cornice:
bei sorrisi, lontani,
non emettono suoni.
Un deserto che esprime
quella vita che è stata,
quell’ amore che è entrato
e che adesso è ormai altrove.
Ed in tutto il silenzio
assoluto, opprimente,
il richiamo del tempo
da un oggetto minuto,
ticchettìo di lancette…
l’ orologio da polso
resta lì da quel giorno
a scandire le ore,
mi riporta al presente,
mi ricorda che il tempo,
fermo qui nel mio cuore,
corre e passa lo stesso
e fermarsi non può.
Maria Rosaria Vetrugno
Segnalazione di Merito
Sezione BIl tempo – opera originale di Noemi Petrachi